Fondo oculare tra arte e scienza
Descrizione
L’avvento delle moderne tecniche fotografiche del fondo oculare ha aperto prospettive nuove e inimmaginabili fino alla metà di questo secolo. Ciò ha consentito progressi di enorme portata nelle conoscenze della patologia e della fisiopatologia oculare di cui spesso l’oculista contemporaneo non riesce ad apprezzare l’importanza. L’avvento della fluorangiografia e poi dell’angiografia con il verde di indocianina ha addirittura consentito lo studio dinamico del fondo oculare in tutte le sue componenti vascolari e non. Tutto ciò fa sì che lo specialista dia per scontate nozioni che fino a pochi decenni or sono erano solo supposte o addirittura sconosciute quando la descrizione di uno stato anatomico avveniva con arti grafiche o pittoriche. È in ricordo di questo nostro recente ed illustre passato che non va dimenticato, che gli Autori hanno voluto riprendere fotograficamente la raccolta di due collezioni di quadri, provenienti dalle Università di Roma e di Bologna, atlanti didattici di un’epoca successiva alla scoperta dell’oftalmoscopio (1850) fino agli anni cinquanta di questo secolo, dipinti da artisti sotto la direzione di grandi Clinici che si sono succeduti nei due Istituti: G. Cirincione (1909-1925) e Q. Di Marzio (1926-1928) a Roma e lo stesso Di Marzio (1931-1953) a Bologna.