Salta al contenuto principale

IOL Fachiche

60,00 €
Autori
Lucio Buratto, Nicola Hauranieh
Rilegatura
Pagine
120
Formato
21x28
Copertina
ISBN

Descrizione



Lo sviluppo delle IOL fachiche nel tempo, ha subito molteplici momenti di delusione e pochi di soddisfazione. Ma oggi le IOL Fachiche sono diventate una valida modalità per il trattamento soprattutto delle alte miopie, ma anche delle ipermetropie ed astigmatismi. E sempre di più vengono utilizzate per difetti di medio e lieve potere, in particolare quando non sono utilizzabili altre tecniche. Le prime IOL da camera anteriore furono impiantate agli inizi degli anni ‘50 dopo estrazione intracapsulare della cataratta (ICCE) e quindi erano pseudofachiche. Nel 1953 Benedetto Strampelli annunciò l’impianto di IOL in camera anteriore, in occhi fachici per correggere alte miopie; la lente aveva un diametro di 13,0 mm, era spessa e rigida, e veniva impiantata utilizzando l’angolo irido corneale come supporto. Il volume della lente era eccessivo, le rifiniture scadenti, il materiale pesante, l’impianto avveniva senza viscoelastico, la conoscenza della anatomia e fisiologia dell’occhio era scarsa, la chirurgia era fatta senza microscopio e senza la possibilità di misurare preoperatoriamente gli spazi nella camera anteriore. Erano limiti insormontabili per quell’epoca e furono tutti elementi che contribuirono a provocare numerose gravi complicanze, soprattutto all’endotelio, con conseguente scompenso corneale; inoltre erano frequenti iriti, blocco pupillare e glaucoma. Negli anni successivi, anche per opera di diversi chirurghi, sono stati sviluppati altri modelli per cercare di risolvere le varie problematiche chirurgiche ma sfortunatamente senza buon esito. Joaquin Barraquer (Barraquer 1959), riportò una casistica di 239 IOL impiantate in occhi fachici miopi “Anterior chamber plastic lenses. Results of and conclusions from five years’ experience”. La differenza principale della IOL di Barraquer era nel suo supporto curvo, con aptiche più elastiche, che si adattavano meglio nella camera anteriore. Ma purtroppo anche gran parte di quelle lenti dovettero essere rimosse, perchè davano complicanze simili alle precedenti e cioè scompenso corneale, iridocicliti croniche, ipoema e glaucoma. Nel 1964, Peter Choyce, considerato uno degli Oftalmologi più innovativi del ventesimo secolo, impiantò lenti con aptiche più sottili ottenendo una significativa riduzione dei danni corneali e delle altre complicanze; ma ancora non era sufficiente e così, per le elevate complicanze, l’idea di utilizzare le IOL fachiche per la correzione delle miopie elevate venne abbandonata per qualche anno ancora. D’altronde le lenti erano costruite artigianalmente e quindi ancora poco rifinite per essere tollerate dalle delicate strutture del segmento anteriore; inoltre non vi erano nozioni sufficienti sulla vitalità endoteliale, non venivano usate sostanze viscoelastiche per formare la camera anteriore, non venivano usati i miotici, non vi erano precauzioni per evitare di traumatizzare il cristallino o l’endotelio. Non si faceva l’iridectomia oppure si faceva raramente. Non c’erano i microscopi. Non ultimo l’insuccesso della chirurgia era dovuta anche alla scarsa conoscenza della microanatomia (angolo camerulare) oculare. Con il passare del tempo, e con l’aiuto della tecnologia ed ingegneria biomedica, le lenti da camera anteriore, hanno subito un progressivo cambiamento. Le aptiche sono diventate sottili e flessibili, e la superficie della lente più liscia e sono cambiati i materiali. Le tecniche chirurgiche sono migliorate con la microchirurgia e con l’invenzione delle sostanze viscoelastiche. Il concetto delle IOL negative per l’impianto nei miopi elevati è stato così rivisto negli anni 80 con nuovi disegni. I chirurghi oftalmici che più hanno contribuito alla rinascita delle IOL fachiche sono stati:
- Fechner e Worst, hanno creduto nella strategia basata sulla fissazione iridea che veniva utilizzata per correggere occhi afachici.
- Baikoff, con le lenti da camera anteriore a supporto angolare.
- Fyodorov, che ha introdotto le IOL da camera posteriore con fissazione nel solco ciliare.